STUDI ECOLOGICI RICERCA NATURA AMBIENTE
 
 
 
 
 
Elaborazione dati del censimento al bramito del cervo
 
 
Il sistema di coordinate che utilizziamo per le varie localizzazioni geografiche è l’UTM (Universal Transverse Mercator), fuso 32 esteso (che è quello adottato dalla Regione Emilia Romagna) che utilizza come sistema geodetico di riferimento l’Europeo ED50 (European Datum 1950). 
Per le elaborazioni in visione tridimensionale (per le quali è stato utilizzato Google Earth), ci avvaliamo del sistema geodetico mondiale WGS84 (World Geodetic System 1984). 
L’elaborazione dei dati viene effettuata su tutte le mezz’ore di ascolto, adottando i seguenti criteri: 
  1. suddivisione dell’area indagata in settori comprendenti serie di punti di ascolto caratterizzati dall’aver censito territori omogenei dal punto di vista orografico; 
  2. adozione, come dati di partenza, della mezz'ora con il maggior numero di direzioni di bramito rilevate; 
 3. valutazione incrociata delle varie mezz'ore in ordine cronologico a partire dalla mezz’ora adottata, al fine di valutare gli spostamenti degli animali nel corso della serata ed eliminare i doppi conteggi; 
  4. somma dei maschi rilevati nelle mezz'ore diverse da quella adottata, una volta valutati gli spostamenti e le sovrapposizione delle direzioni.
 
 
Per la tracciatura e triangolazione delle direzioni di bramito rilevate, ci avvaliamo delle possibilità offerte da Google Earth di valutare la zona in modo tridimensionale (ovviamente una volta caricati gli shape files contenenti i punti e le direzioni) potendo variare angolazione e altezza di osservazione rispetto al suolo; si riesce in tal modo, portandosi progressivamente e virtualmente in prossimità della quota altitudinale del punto di ascolto, a valutare con buona precisione se una direzione di ascolto viene o meno interrotta da qualche ostacolo orografico come dossi o crinali. La valutazione di questo aspetto è esemplificata nelle figure sottostanti (figure 1 e 2); nella prima si può notare come la direzione FC23_C (indicata dalla freccia rossa) sembri non aver ostacoli, e aver censito un cervo situato all'interno dei confini del Parco (riga gialla).
 
 
 
Figura 1 - direzioni relative all’elaborazione di una mezz’ora dei punti FC022 e FC023.
 
 
Variando l'altitudine di osservazione rispetto al suolo, ci si rende però perfettamente conto del fatto che da quel punto di censimento non è possibile coprire la zona all'interno del Parco, poichè l'ascolto è precluso dal crinale su cui corre la linea di confine.
 
 
 
Figura 2 - situazione riportata in figura 1, vista da altra angolazione e da un'altezza più vicina al suolo.
 
 
Le linee bianche che originano da ciascun punto di ascolto, si riferiscono alle direzioni dei bramiti ascoltati, e hanno una lunghezza individuata in base alla sigla di distanza segnata dai rilevatori. Dopo alcune valutazioni critiche circa la distanza teorica da adottare, si è deciso di utilizzare i seguenti criteri: per la distanza 1 la linea tracciata dal computer corrisponde ad una lunghezza reale di 250 metri;  per la distanza 2 a una lunghezza reale di 500 metri; per la distanza 3 ad una lunghezza reale di 1000 metri. Ovviamente il cervo ascoltato non si trovava  al termine di queste linee, ma presumibilmente in un qualsiasi punto che va dal termine della linea di una determinata categoria, al termine di quella della categoria precedente; ad esempio bramiti a cui è stata assegnata una distanza 2 sono emessi da un cervo che può trovarsi ad una distanza variabile dai 250 metri (termine della categoria 1) ai 500 metri (termine della categoria 2). In modo altrettanto ovvio deve essere ben chiaro che le categorie di distanza (e le linee conseguenti) sono comunque indicative, oltrechè soggettive, e servono principalmente a facilitare l'individuazione e la localizzazione dei cervi ascoltati contemporaneamente da più punti (linee che si intersecano o che confluiscono), non sono pertanto così categoriche come le abbiamo rappresentate, come si vede ad esempio nei due casi indicati dalle frecce blu nella figura precedente; il cervo individuato dalle direzioni FC22_A e FC23_A, si trova oltre il termine di categoria di direzione della prima, e circa a metà della seconda; il maschio bramitante individuato dalle direzioni FC22_C e FC23_B è invece  situato in un punto individuato dall'intersecazione di entrambe le linee.  
I punti interrogativi situati al termine di ciascuna linea non indicano dubbi sul cervo ascoltato, ma sulla esatta localizzazione dello stesso, che è stata poi determinata solo successivamente, al termine di tutte le elaborazioni. 
Nella figura 3 si può osservare un altro esempio pratico di valutazione delle direzioni e degli spostamenti delle stesse rilevati in una mezz'ora.
 
 
 
Figura 3 - esempio di valutazione delle direzioni di ascolto e dei cambi di direzione.
 
 
Le linee colorate di giallo si riferiscono a 1 variazione di direzione in una stessa mezz'ora, mentre per la seconda variazione di direzione la linea è rosa; anche in questo caso alcuni esempi di valutazione: la linea FC048_A, si riferisce ad un cervo che ha iniziato a bramire probabilmente seminascosto da qualche crinale, è successivamente sbucato da una direzione leggermente variata e si è quindi ulteriormente avvicinato al punto di rilevamento, su di una direttrice praticamente identica segnalata dalla riga gialla e poi rosa, riportante la stessa sigla: FC048_A; 
La linea FC048_B si riferisce invece a un cervo che ha effettuato un solo spostamento in direzione antioraria, mantenendo all'incirca la stessa distanza; mentre le linee siglate FC048_C (bianca poi gialla poi rosa) indicano un cervo che ha effettuato due spostamenti nella stessa mezz'ora in direzione antioraria, anche lui mantenendo all'incirca la stessa distanza.
 
 
La mezz'ora con il maggior numero di direzioni ascoltate è risultata essere la prima, a questo punto abbiamo valutato ed escluso i doppi conteggi relativi a quella mezz'ora, ottenendo la quantificazione dei maschi bramitanti effettivi nella mezz'ora. Lo stesso lavoro di eliminazione dei doppi conteggi riferiti alla sola mezz’ora elaborata, è stato fatto per tutte le mezz’ore.
 
 
 
Figura 4 - rappresentazione grafica del numero di maschi bramitanti in ciascuna mezz’ora.
 
 
Il numero di maschi bramitanti censiti nella mezz’ora adottata rappresenta quindi il dato di partenza, al quale sono stati in seguito aggiunti i maschi che hanno iniziato a bramire dopo la prima mezz'ora,  o che hanno bramito per poco tempo in qualcuna delle altre mezze ore; per fare questo è stata fatta una valutazione “sovrapposta” delle mezze ore in ordine cronologico ad iniziare dalla mezz’ora adottata. 
Per facilitare la sovrapposizione e valutazione incrociata di tutte le mezz’ore, in ciascuna mezz’ora ad ogni cervo censito è stata associata una piccola sagoma di cervo bramitante, colorata in modo diverso per ciascuna mezz’ora di rilievo (uguali però per tutti i punti in ciascuna mezz’ora). Così mentre nella prima mezz’ora (figura 5) le sagome sono colorate marroni, nella seconda mezz’ora sono fuxia (figura 6), blu nella terza (figura 7), verde nella quarta mezz’ora (figura 8), viola nella quinta (figura 9) e infine lasciata del suo colore naturale nella sesta e ultima mezz’ora (figura 10).
 
 
 
Figura 5 - esempio di elaborazione della prima mezz’ora.
 
 
 
Figura 6 - esempio di elaborazione della seconda mezz’ora.
 
 
 
Figura 7 - esempio di elaborazione della terza mezz’ora.
 
 
 
Figura 8 -  esempio di elaborazione della quarta mezz’ora.
 
 
 
Figura 9 - esempio di elaborazione della quinta mezz’ora.
 
 
 
Figura 10 - esempio di elaborazione della sesta mezz’ora.
 
 
Sono state quindi valutate tutte le nuove direzioni in relazione alle precedenti e/o successive e classificate di volta in volta come: spostamento di un cervo già rilevato (ininfluente, così come le direzioni scomparse) oppure un possibile nuovo maschio bramitante, da valutare (ed eventualmente confermare) con ulteriori triangolazioni e analisi del numero e tipologia dei bramiti. 
Terminate le sovrapposizioni di tutte le mezz’ore il risultato (dal punto di vista grafico) può essere rappresentato come in figura 11. 
In pratica la situazione della prima mezz’ora a cui è stato aggiunto un cervo che ha iniziato a bramire nella seconda mezz’ora (colore fuxia) e che è stato confermato come diverso dalla successiva sequenza di elaborazioni.
 
 
 
Figura 11 - esempio di elaborazione complessiva, conseguente alla valutazione critica incrociata di tutte le mezz’ore, nella quale sono visibili cervi censiti nella prima mezz’ora, ai quali è stato aggiunto un maschio che ha iniziato a bramire nella seconda mezz’ora.
 
 
L’elaborazione complessiva consente l’individuazione di un determinato numero di maschi bramitanti, diversi da quelli censiti in precedenza, in ciascuna delle mezz’ore successive.
 
 
 
 
 
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