Beccaccino Gallinago gallinago

Dimensioni:
lungh. 25-27 cm, apertura alare 44-47 cm.
Peso:
72-169 gr.

Sessi con colorazione simile (femmine mediamente più grandi dei maschi). Abiti stagionali indifferenziati. Abiti giovanili poco differenziati. Specie politipica.
Limicolo di media taglia con zampe corte, corpo compatto e becco molto lungo; confondibile con il più raro Croccolone a cui manca l’ampio ventre bianco e con il Frullino che ha dimensioni inferiori e becco più corto.


Distribuzione e Status
Specie pressoché cosmopolita con areale riproduttivo che in Europa si estende dalla tundra artica alla parte centrale del continente, con propaggini nella penisola Iberica settentrionale, in Croazia e Romania. In Italia casi sporadici di nidificazione sono noti per la Lombardia e l’Alto Adige. La Russia ospita la maggiore popolazione (1.000.000-10.000.000 di coppie); Islanda, Bielorussia, Finlandia e Svezia hanno ognuna tra le 100000 e le 300000 coppie; Gran Bretagna, Norvegia, Germania, Estonia, Polonia, Irlanda e Lituania hanno ognuna più di 10000 coppie (Beintema e Saari in Hagemeijer e Blair, 1997). In alcuni Paesi per i quali sono disponibili informazioni attendibili sulla consistenza (Olanda e Finlandia) vi è stato ed è tuttora in corso un declino della popolazione probabilmente dovuto a trasformazioni ambientali (intensivizzazione dell’agricoltura e riduzione delle superfici dove in precedenza lo sviluppo della vegetazione era controllato dal pascolo).
I quartieri di svernamento sono situati nei Paesi dell’Europa occidentale e del bacino del Mediterraneo che hanno zone umide che solitamente rimangono libere dai ghiacci mentre una parte considerevole della popolazione sverna a sud del Sahara. Le popolazioni della Gran Bretagna sono principalmente residenti così come in parte quelle dell’Europa centrale.
In Emilia-Romagna è presente come svernante e migratore pressoché tutto l’anno ad esclusione del mese di giugno; i periodi di maggiore presenza vanno dalla fine di agosto ad aprile; la migrazione primaverile raggiunge il picco in marzo-aprile e quella autunnale in settembre-ottobre. La difficoltà di censimento della specie e di conseguenza la mancanza di conteggi su superfici significative, non permette di estrapolare stime verosimili per la Regione, ma si può comunque affermare che durante l’inverno è molto meno numeroso che durante le migrazioni.


Vocazione
Frequenta tutti i tipi di zone umide, inclusi piccoli fossi, margini di canali e stagni di pochi metri quadrati, caratterizzate da suolo soffice ricco di invertebrati. La distribuzione delle aree potenzialmente vocate al di fuori del periodo riproduttivo è illustrata nella Figura 76-VI. I principali fattori limitanti sono costituiti dalla riduzione e dalla trasformazione degli ambienti adatti all’alimentazione e alla sosta, dall’uso di pesticidi nelle risaie e dall’eccessiva pressione venatoria negli ambienti adatti, specialmente nelle zone con prelievo venatorio incontrollato (Massoli-Novelli, 1989). E’ una delle specie che ha frequentato maggiormente, anche con elevate concentrazioni (fino a 5 esemplari per ettaro in settembre), le zone umide create attraverso l’applicazione del Reg. CEE/2078/92.