
Prati stabili, praterie e pascoli, ambienti da cui gran parte della flora e della fauna dipendono, e veri e propri “serbatoi” della diversità biologica, hanno purtroppo subito, negli ultimi decenni, una drastica riduzione.
PIERPAOLO CECCARELLI* e STEFANO GELLINI *
*Museo Ornitologico F. Foschi e ST.E.R.N.A in Natura Modenese: 8 (2008): 3-34 Atti del Convegno Uccelli di prati e pascoli: stato e prospettive di conservazione
ABSTRACT
This paper analyses the population trends of 10 open country bird species over the last ten years in an area of the northern Apennines (Forlì-Cesena Province, 2379 km2). Two hundred and twenty-eight line transects (for a total of 253,7 km evenly distributed in the study area) carried out in 1995-97 have been replicated in 2004-2006. The two sets of data were compared by, means of the Paired samples T-Test for every bird species. Seven out of ten species show a significant abundance decrease, with an average reduction of about 50%. The decrease in the open land surface which has occurred in the Forli-Cesena Province in the last ten years (about 18%) does not seem to fully explain this trend.
RIASSUNTO
In questo lavoro vengono analizzate le variazioni delle popolazioni di 10 specie di uccelli legate agli ambienti aperti, nell’Appennino tosco-romagnolo, mediante il confronto tra i dati ottenuti con transetti lineari nel periodo 1995-97 rispetto a quelli nel 2004-2006. Per sette specie su dieci si registra un significativo decremento delle popolazioni, con un calo medio del 50%. La riduzione riscontrata nell’esenzione delle aree aperte in Provincia di Forlì-Cesena (circa il 18%) non sembra di portata tale da giustificare, da sola, l’entità di questo andamento.
Introduzione
A livello europeo, tra le specie ornitiche più direttamente minacciate e con trend di popolazione negativi vi sono quelle legate agli ambienti aperti ed alle superfici agricole ed ai pascoli (Tucker & Heath, 1994; Burfield & Van Bommel, 2004). Le aree montane del Mediterraneo rivestono particolare interesse da questo punto di vista in quanto le dinamiche ambientali in atto portano verso una consistente riduzione delle aree aperte (Naveh, 1991; Vos & Stortelder, 1992). Come conseguenza, le priorità di conservazione sono oggi orientate verso le specie di ambienti aperti (Sposimo & Tellini, 1995; Gustin et al. 1997; Tellini Florenzano, 2001; Tellini Florenzano et al., 2002; Tellini Florenzano et al., 2005). Con questo studio si intende indagare l’evoluzione delle popolazioni di alcune specie di ambienti aperti in un settore dell’appennino settentrionale.
Area di studio
L’area oggetto di studio è il territorio della Provincia di Forlì-Cesena (2379 kmq). Il territorio si estende dalla costa adriatica al crinale dell’Appennino tosco-romagnolo, con altitudine massima di 1658 m. Il 62% del territorio è situato in ambito collinare e montano (oltre i 200 m slm).
Metodi
Nel 1995-1997 è stato realizzato un Atlante provinciale degli uccelli nidificanti (Gellini & Ceccarelli, 2000) mediante utilizzo di censimenti quantitativi (transetti lineari). Nel triennio 2004-2006 l’Atlante è stato aggiornato con la ripetizione degli stessi transetti. I dati risultano pertanto confrontabili e costituiscono una base per l’analisi delle variazioni di popolazione. Per ognuna delle specie oggetto del presente lavoro è stato utilizzato il set dei transetti al di sopra dei 200 m slm nei quali la specie è stata rilevata in almeno uno dei due atlanti. Il valore quantitativo utilizzato per il confronto è l’indice chilometrico di abbondanza (n. coppie censite/km). La significatività delle differenze rilevate tra i due periodi di riferimento è stata valutata mediante il Test T per campioni appaiati.
Risultati e discussione
In tab.1 è riportata la lista delle 10 specie di ambienti aperti utilizzate per il confronto. Le specie considerate sono tipiche di ambienti aperti in senso stretto oppure legate a situazioni eterogenee che prevedono comunque ampie estensioni di aree aperte. La tabella riporta, per ogni specie, il numero di transetti utilizzati per il confronto, l’abbondanza media rilevata nei due trienni, la variazione percentuale dell’abbondanza, il valore di T, i gradi libertà e la significatività della differenza riscontrata.
Specie |
N Trans |
1995/1997 Cp/km |
2004/2006 Cp/km |
Var. % |
t |
gl |
sig |
|
Quaglia |
Coturnix coturnix |
29 |
0,43 |
1,19 |
+177 |
3,53 |
28 |
0,001 |
Tottavilla |
Lullula arborea |
85 |
1,04 |
0,99 |
-5 |
-0,45 |
84 |
0,653 |
Allodola |
Alauda arvensis |
48 |
1,37 |
0,72 |
-47 |
-3,30 |
47 |
0,002 |
Prispolone |
Anthus trivialis |
14 |
1,56 |
0,50 |
-68 |
-3,18 |
13 |
0,007 |
Saltimpalo |
Saxicola torquata |
51 |
0,77 |
0,44 |
-43 |
-2,65 |
50 |
0,011 |
Averla piccola |
Lanius collurio |
55 |
0,76 |
0,37 |
-51 |
-3,61 |
54 |
0,001 |
Fanello |
Carduelis cannabina |
50 |
0,77 |
0,47 |
-39 |
-2,00 |
49 |
0,051 |
Zigolo giallo |
Emberiza citrinella |
6 |
1,68 |
0,24 |
-86 |
-2,89 |
5 |
0,034 |
Zigolo nero |
Emberiza cirlus |
136 |
2,32 |
1,93 |
-17 |
-2,58 |
135 |
0,011 |
Strillozzo |
Miliaria calandra |
62 |
2,06 |
1,29 |
-37 |
-3,63 |
61 |
0,001 |
Tab 1 - Confronto tra le abbondanze di specie di ambienti aperti.
Differenze significative sono state riscontrate per 8 delle 10 specie analizzate. Le specie che mostrano variazioni significative sono tutte in chiara diminuzione a parte la Quaglia, per la quale si registra un sorprendente e consistente aumento. Il trend appare particolarmente negativo per Prispolone, Averla piccola e Zigolo giallo. Solo la Tottavilla non mostra alcuna variazione; per il Fanello la diminuzione è molto vicina alla significatività statistica.
In tab.2 è riportato l’andamento di quattro specie rare, rilevate solo nella parte qualitativa degli atlanti. Per queste specie è indicato il numero di siti riproduttivi rilevati nei due periodi di riferimento.
Specie |
1995-97 N siti |
2004-06 N siti |
|
Calandro |
Anthus campestris |
5 |
4 |
Culbianco |
Oenanthe oenanthe |
4 |
1 |
Codirossone |
Monticola saxatilis |
4 |
0 |
Ortolano |
Emberiza hortulana |
10 |
4 |
Tab.2. Confronto tra le presenze di specie rare.
Una specie (Codirossone) è scomparsa ed altre due (Culbianco e Ortolano) sono in evidente regresso. Il territorio della provincia di Forlì-Cesena ha subito nel corso del decennio evidenti modificazioni dell’assetto agro-forestale, con progressiva diminuzione delle aree aperte a favore di aree boscate e con vegetazione arborea compatta. In tab.3 è riportato il confronto tra l’estensione in ettari delle superfici “aperte” utilizzando come fonti di dati la Carta di uso del suolo 1994 e la Carta di uso del suolo 2003, realizzate dell’Ufficio Cartografico della Regione Emilia-Romagna. Nella tabella vengono messe a confronto le superfici in ettari delle zone aperte sia con l’inclusione sia con l’esclusione dei seminativi nell’intero territorio provinciale e nella porzione oltre i 200 m slm.
Intero territorio provinciale |
Territorio oltre 200 m slm |
|||||
Aree aperte |
1994 |
2003 |
Var.% |
1994 |
2003 |
Var.% |
Esclusi i seminativi |
29.386 |
25.407 |
-13,5 |
25.259 |
20.853 |
-17,4 |
Inclusi i seminativi |
111.755 |
96.852 |
-13,3 |
63.578 |
51.870 |
-18,4 |
Tab. 3. Confronto tra le estensioni delle aree aperte nei due periodi di riferimento.
La tabella evidenzia una consistente diminuzione delle aree aperte nelle zone collinari e montane, forse non tale tuttavia da giustificare da sola la generalizzata ed ampia diminuzione delle popolazioni di specie ornitiche di ambienti aperti. A titolo di confronto in tab.4 è riportato l’andamento rilevato per 10 specie di ambienti alberati, realizzato con le stesse modalità utilizzate per le specie di ambienti aperti.
Specie |
|
N Trans |
1995/1997 Cp/km |
2004/2006 Cp/km |
Var. % |
t |
gl |
sig |
Colombaccio |
Columba palumbus |
83 |
0,16 |
1,27 |
+694 |
-11,84 |
82 |
0,000 |
Picchio verde |
Picus viridis |
106 |
0,88 |
0,71 |
-19 |
1,68 |
105 |
0,096 |
Picchio rosso mag. |
Picoides major |
83 |
0,40 |
0,57 |
+43 |
-1,75 |
82 |
0,083 |
Tordo bottaccio |
Turdus philomelos |
46 |
0,97 |
1,42 |
+46 |
-2,20 |
45 |
0,033 |
Cincia bigia |
Parus palustris |
97 |
0,74 |
1,17 |
+58 |
-3,87 |
96 |
0,000 |
Cincia mora |
Parus ater |
50 |
1,71 |
2,38 |
+39 |
-2,85 |
49 |
0,006 |
Cinciarella |
Parus caeruleus |
139 |
1,33 |
1,36 |
+2 |
-0,21 |
138 |
0,836 |
Cinciallegra |
Parus major |
147 |
1,48 |
1,21 |
-18 |
2,03 |
146 |
0,044 |
Rampichino |
Certhia brachydactyla |
23 |
0,69 |
1,08 |
+57 |
-1,67 |
22 |
0,109 |
Fringuello |
Fringilla coelebs |
147 |
2,83 |
3,48 |
+23 |
-3,54 |
146 |
0,000 |
Tab. 4. Confronto tra le abbondanze di specie di ambienti alberati.
Cinque specie mostrano aumenti significativi: Colombaccio, Tordo bottaccio, Cincia bigia, Cincia mora, Fringuello. Per il Colombaccio si tratta di un fenomeno di espansione esplosiva, che riguarda con certezza anche il limitrofo territorio della provincia di Ravenna. Picchio rosso maggiore e Rampichino evidenziano aumenti percentualmente importanti, ma non statisticamente significativi. Due sole specie appaiono in calo, una in modo significativo (Cinciallegra) ed una no (Picchio verde). La Cinciarella è stabile.
Conclusioni
Questo studio conferma la tendenza, in atto nelle aree montane dell’Appennino, ad un decremento delle popolazioni di uccelli di ambienti aperti e ad un contemporaneo aumento delle popolazioni di specie di ambienti alberati. La riduzione riscontrata nell’estensione delle aree aperte in Provincia di Forlì-Cesena non sembra di portata tale da giustificare, da sola, l’entità di questi andamenti.
Bibliografia
Burfield I. & Van Bommel F. (eds.), 2004. Birds in Europe. Population estimates, trends and conservation status. Birdlife conservation series, no.12. Birdlife International, Cambridge. Pagg.374.
Gellini S. & Ceccarelli P.P. (a cura di), 2000. Atlante degli uccelli nidificanti nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna (1995-1997). Amministrazioni Provinciali di Forlì-Cesena e Ravenna. Pagg. 210.
Gustin M., Zanichelli F. & Costa M., 1997. Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Emilia-Romagna: Un approccio metodologico alle specie con priorità di conservazione regionale. Riv.Ital.Orn. 67: 33-53.
Naveh Z., 1991. Biodiversità ed eterogeneità ecologica nei rilievi mediterranei. Linea Ecologica 23 (4): 47-61.
Sposimo P. & Tellini G., 1995. Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Toscana. Riv.Ital.Orn. 64: 131-140.
Tellini Florenzano G., 2001. Monitoraggio dei popolamenti di uccelli in ambienti a pascolo sottoposti ad interventi di recupero nell’ambito del progetto “Life Natura – Restauro di habitat di prateria nel Sic Monte Gemelli-Monte Guffone”, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Relazione inedita. Pagg. 15.
Tellini Florenzano G., Valtriani M., Ceccarelli P.P. & Gellini S., 2002. Uccelli delle praterie appenniniche. I Quaderni del Parco. Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Pagg. 24.
Tellini Florenzano G., Londi G., Mini L. & Campedelli T., 2005. Avifauna delle praterie del Pratomagno: effetti a breve termine degli interventi del progetto LIFE. In: Borchi S. (a cura di), 2005. Conservazione delle praterie montane dell’Appennino toscano. Atti del Convegno finale del Progetto LIFE Natura NAT/IT/7239. Poppi. Comunità Montana del Casentino.
Tucker G.M. & Heath M.F., 1994. Birds in Europe. Their Conservation Status. Birdlife International, Cambridge.
Vos W. & Stortelder A., 1992. Vanishing Tuscan landscapes. Landscape Ecology of a Submediterranean-Montane area (Solano Basin, Tuscany, Italy). Pudoc Scientific Publishers, Wageningen. Pag. 404.